Il annesso al podere Sonnay, nel nucleo della Combaz, vicino a Ecoteaux, assolveva parecchie funzioni.
Gli edifici polivalenti avevano il vantaggio di poter essere adibiti a molteplici usi. Anche questo annesso al podere Sonnay, nel nucleo della Combaz, vicino a Ecoteaux, assolveva parecchie funzioni. Al piano terra, dove un tempo si trovava il porcile, a metà del XIX secolo fu ricavato uno spaccio occasionale di vino novello di propria produzione, detto Pinte. Gli avventori legavano i cavalli alla stanga di ferro fuori dall’edificio. Il primo piano serviva da legnaia, sala da ballo e camera per la servitù. Nel sottotetto, erano immagazzinati cereali.
L’aspetto esterno è più curato di quanto non ci si aspetti in uno stabile utilitario. Il tetto a padiglione a falde mozze, la balaustra decorata del ballatoio somigliante a una veranda e le cornici in arenaria delle aperture nello zoccolo in muratura indicano la considerazione che il proprietario aveva di sé.
Le osterie occasionali, dette Ausgsteckt is in Austria, Buschenschenken, Straussenwirtschaften e Besenwirtschaften in Germania, erano molto apprezzate anche dai Francesi per il loro Beaujolais nouveau. Il vinello era una delle gioie autunnali che scandivano il calendario annuale.
In molte regioni viticole, i contadini avevano il diritto di vendere in una mescita privata il vino di propria produzione. A mo’ d’insegna del temporaneo spaccio di vino, veniva appesa una frasca bene in vista.
La Pinte – in svizzero-tedesco detta e Pinte - è il nome dato dai contadini vodesi a questo tipo di osteria. Al Ballenberg, si è conservato sia il nome sia la frasca. E chi passa da questi paraggi può ristorarsi con un buon bicchiere di vino e uno spuntino coi fiocchi.