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491Fornace (ricosturzione)

La fornace e la fossa del Ballenberg sono state costruite nel 2000 prendendo a modello quella ancora parzialmente esistente di Zweilütschinen, nell’Oberland bernese

Icon Museumsplan Nr. 491 Kalkofen (Rekonstruktion)

Resistente ed elegante

La calce viva assolveva molti compiti. Fino al XX secolo, era usata per disinfettare le pareti delle cucine e delle stalle, nonché per la produzione della malta. Siccome la calce viva è di difficile conservazione, viene spenta mescolandola con acqua in un apposito recipiente: il calcinaio. Mescolando la calce spenta con ghiaia e acqua, si ottiene la malta, un materiale poroso che si conserva per secoli. Nei primi anni del XX secolo, l’avvento del cemento segnò la fine dell’uso della malta di calce che aveva sin lì conferito un delicato color bianco alle facciate di case signorili, chiese, oratori e in alcune regioni anche di case contadine, distinguendole dagli edifici di legno anneriti dal tempo.

Alle zwei Jahre wird im Freilichtmuseum Ballenberg gezeigt wie Kalk gebrannt wird.

Dai bisogni locali alla produzione su grande scala

Per la produzione della calce si usavano fornaci di modeste dimensioni: un cilindro di pietra del diametro esterno di circa cinque metri contenente la camera di calcinazione. Nell’area alpina, questo tipo di fornaci fu in uso fino all’inizio del XX secolo. Già nel corso del XIX avevano però fatto la loro apparizione fornaci più grandi a ciclo continuo, che raggiungevano un’altezza di parecchi metri e venivano talvolta realizzati in coppia. Questi forni erano impiegati anche per la fabbricazione di mattoni. Il loro funzionamento era del tutto simile a quello degli altiforni per la fusione del minerale di ferro. Questi grandi impianti producevano soltanto per il fabbisogno locale. Similmente ad alcuni mulini, segherie, concerie e forni da pane, queste strutture erano alla soglia dell’industrializzazione. La fornace ricostruita al Ballenberg segue lo stesso schema di quelle protoindustriali dell’Ottocento. 

Alle zwei Jahre wird im Freilichtmuseum Ballenberg im Kalkofen Kalk gebrannt.

Procedimento

La cottura della calce dura circa sette giorni e consuma una ventina di steri di legna. Si riempie la camera di calcinazione con blocchi di calcare e si incomincia la fase di riscaldamento. Nel giro di due giorni, la temperatura raggiunge 1100 gradi. Nei giorni seguenti, la fornace dev’essere costantemente alimentata per mantenere un calore costante. Terminata la cottura, la calce è lasciata raffreddare lentamente, dopo di che la fornace viene scaricata, e i blocchi di calce viva vengono spenti nel calcinaio. La pasta glutinosa così ottenuta veniva mescolata con sabbia o acqua in funzione di quel che si desiderava, intonaco o malta. In fosse adeguate, la calce spenta si conserva a lungo.

Alle zwei Jahre wird im Freilichtmuseum Ballenberg gezeigt wie Kalk gebrannt wird.

Ballenberg
Museo svizzero all'aperto

Museumsstrasse 100
CH-3858 Hofstetten bei Brienz

+41 33 952 10 30
info@ballenberg.ch

Orari di apertura

Dal 10 aprile al 2 novembre 2025
Ogni giorno dalle 10 alle 17

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