La grande Cascina di Champatsch è stata costruita nel 1825, come si può leggere sulla targa intonacata posta accanto all’ingresso.
La grande Cascina di Champatsch (1311) è stata costruita nel 1825, come si può leggere sulla targa intonacata posta accanto all’ingresso, dove figurano anche i nomi del Mastral (landamano della Val Monastero) Jöri Curad e del console Bastian Bott. All’interno, vi sono le cantine del latte e del formaggio, il caseificio e un tinello con stufa, quest’ultimo aggiunto soltanto nel 1950. L’arredo delle cascine dei pascoli alpini veniva costantemente adattato.
Il più grande dei manufatti del complesso è la Tettoia (1312), sotto la quale il bestiame poteva ripararsi in caso di cattivo tempo e dove si poteva anche mungere se era impossibile farlo all’aperto. Il fabbricato in parte aperto potrebbe essere di epoca più antica, poiché le stalle chiuse sono giunte più tardi. Anche la Stalla di Champatsch (1313) è più recente e serviva al ricovero dei capi malati. Il Porcile (1314) col tetto a una falda è di grandi dimensioni. Probabilmente, i residui del latte prodotto dal bestiame alpeggiato erano sufficienti per foraggiare un certo numero di maiali.
Questi edifici sono stati parzialmente in uso fino al 1984. La costruzione di una moderna cascina e di un lattedotto ne ha decretato la fine. Già in precedenza a Champatsch erano stati spostati edifici per via delle valanghe. Nell’area dell’alpe, vi sono tracce di manufatti più antichi in due distinti luoghi.
Dove un tempo muggivano le vacche e vociavano i pastori, oggi regna sovrano il silenzio.