La Corderia di Unterägeri ZG(1061)al Ballenberg è un edificio vistoso, non per la sua bellezza, bensì per la sua lunghezza. Si tratta di un capannone di 52 metri, che in origine e fino al 1945, quando il cordaio Xaver Iten cessò la produzione, ne misurava il doppio. Questo artigianato è mostrato al Ballenberg un giorno la settimana.
Si capisce al volo perché l’edificio è tanto lungo. Per ottenere una corda della lunghezza voluta, il cordaio allontana il carrello dal torcitoio più lontano rispetto alla misura desiderata. Per una corda lunga 6 metri, spinge il carrello 8 metri, perché durante la torcitura la corda si accorcia. Successivamente, il cordaio tende i fili tra la cordatrice e il carrello. La corda è poi ottenuta torcendo quattro fili per fune. Il cordaio deve agire con precauzione e saggiare in fase di pretorcitura il punto esatto in cui tutti i fili hanno la stessa tensione. Solo dopo torce in senso contrario fino a che la corda passando dal blocchetto di legno ha una torcitura uniforme.
Da ultimo, la corda dev’essere cucita per impedire che si sfili. Nella Corderia di Unterägeri, si impiegano canapa e lino. Le corde assolvevano molteplici funzioni nella realtà rurale del passato: servivano per legare i vitelli e i mazzi di fieno, per appendere la frutta a essiccare, per fissare la legna sulla slitta e per altri usi domestici. Al Museo si possono acquistare corde fabbricate seguendo le tecniche del passato.