Normalmente i maestri artigiani costruiscono da sé le loro officine. A Péry è stato invece il patriziato a iniziare nel 1763 la costruzione di una nuova fornace nelle vicinanze della cava d’argilla «Pré Gary» e di un bosco, che in seguito fornirono le materie prime più importanti.
Al Ballenberg ci si prende particolare cura dell’artigianato tradizionale e dal 2018 si è avviata anche la produzione di laterizi: un artigiano batte tegole per tetti, piastre per pavimentazioni e mattoni cotti. Lo storico forno a tino è in grado di accogliere fino a 18‘000 pezzi di materiale da trattare. I pezzi grezzi crudi vengono dapprima depositati per parecchie settimane nel grande capannone di essiccazione, poi sistemati a strati nel forno e riscaldati a 100 gradi per ridurre l’umidità residua. La cottura a circa 1‘000 gradi dura diversi giorni. In passato, a servizio di ogni fornaciaio vi erano da cinque a sette aiutanti. Il forno veniva messo in funzione cinque volte all’anno.
Per il fornaciaio veniva allestita una piccola unità abitativa. Sia la fornace che le camere vennero coperte nel 1765 con i primi laterizi cotti dallo stesso fornaciaio. Oltre all’affitto, il fornaciaio era tenuto a fornire annualmente a ogni abitante di Péry 300 litri di calce cotta. La parte abitativa non è stata trasferita al Ballenberg. Anche il forno a tino non viene più utilizzato per la cottura della calce poiché il Museo all’aperto dispone già di un forno separato per la cottura della calce.
Nicolas Grandguenin, Jean Pierre Criblez, Jacob Zeller, Joseph Rohrbach ed Edouard Bessire: sono i nomi dei fornaciai che appaiono nei documenti della fornace di Péry fin verso il 1900. Oggi si fa ricorso ai visitatori del Ballenberg per supportare il fornaciaio nel suo lavoro.
Argilla, acqua, sabbia e fuoco – già da migliaia d’anni sono questi gli ingredienti utilizzati per la fabbricazione di laterizi in generale e tegole per i tetti di protezione. Al Ballenberg rivive questo mestiere artigianale. Nella Fornace di Péry BE (141) nascono, lavorate a mano, tegole piane (embrici) e piastre per pavimentazioni. Per la loro fabbricazione ci vuole molta forza, abilità ed esperienza. È necessario rimuovere dall’argilla radici e sassi, aggiungere miscelando il giusto quantitativo di sabbia, picchiettare abilmente l’impasto ottenuto nella forma, lisciare uniformemente il laterizio e posarlo sul piano superiore di uno scaffale per l’essiccazione.
Nella Fornace di Péry BE (141) possono essere cotti contemporaneamente 3000 pezzi tra tegole, piastre per pavimentazioni e mattoni. L’idoneità di tutti i pezzi grezzi crudi viene controllata, perché anche il più piccolo difetto potrebbe determinarne la rottura nella fase di cottura.
Il trasloco della Fornace di Péry negli anni 2015 - 2017 è stato da noi documentato in un film.